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Newsletter nº2 - 23/Febbraio/2001
Piattaforme virtuali e logistica reale per le piccole imprese
di Giancarlo Corò



Nell'affollato panorama degli applicativi di rete cominciano a farsi strada soluzioni logistiche razionali e praticabili anche per le PMI. Si tratta di magazzini virtuali interaziendali, gestite da operatori specializzati, che partendo da bassi investimenti iniziali consentono una forte riduzione dei costi di gestione delle scorte. Ma quali condizioni sono necessarie per il successo di questi progetti?
Una delle forme più concrete di integrazione tra e-commerce e sistemi logistici si sta realizzando nelle piattaforme virtuali. Non è certo questa l'unica modalità attraverso cui la logistica incontra le tecnologie di rete. Tuttavia, la possibilità di ottimizzare le scorte e ridurre i costi di acquisti e approvvigionamenti mediante l'accesso a sistemi informativi interaziendali può costituire un risultato notevole, soprattutto per le PMI. L'idea sulla quale si basano questa soluzioni è un tipico must della logistica: magazzini e approvvigionamenti godono di elevate economie di scala, per cui se più imprese condividono queste attività, ognuna ha qualcosa da guadagnare - in termini di efficienza tecnica - rispetto alle soluzioni individuali.
Infatti, oltre ad un maggior potere di mercato e un minor costo di gestione amministrativa assicurato dalla concentrazione degli acquisti, è noto come a parità di livello di servizio, il costo delle scorte sia funzione crescente del numero di magazzini. Perché allora le piccole imprese, specie nei distretti industriali, non realizzano magazzini e servizi di approvvigionamento comuni? La risposta è che le piccole imprese, giustamente, non guardano solo all'efficienza tecnica ma anche a conservare una propria autonomia di gestione (insostituibile fonte di flessibilità) e sono molto restie a condividere con i diretti concorrenti informazioni critiche sui propri mercati, siano essi di approvvigionamento come di distribuzione. Inoltre, la realizzazione di piattaforme logistiche comuni si scontra con elevati costi di investimento, che diventano difficilmente recuperabili in caso di cambiamento di strategia da parte di una singola impresa.

Le piattaforme virtuali superano sicuramente questo secondo ostacolo e riducono in buona misura anche il primo. Infatti, per ottimizzare scorte e approvvigionamenti non è necessario costruire un magazzino comune ma è sufficiente fare gestire ad un operatore specializzato le informazioni sullo stato dei magazzini esistenti e le attività di riordino relative agli acquisti condivisi.
Non tutte le categorie di approvvigionamento possono essere gestite in questo modo. Ma per molti tipi di acquisti e per gli approvvigionamenti di commodities l'operazione è senz'altro possibile.
Condizione di successo è, dunque, che le imprese riescano a condividere uno standard logistico-comunicativo nel quale si concretizza la piattaforma virtuale.
Soluzioni di questo tipo sono oggi offerte da alcuni operatori, come Datilog e UNITEC (per una rassegna si veda il numero di aprile 2000 del mensile Sistemi & Impresa), che hanno messo a punto dei sistemi informativi aperti che, una volta condivisi da più imprese, consentono di economizzare sulle scorte (grazie alle economie di scala) e semplificare la gestione amministrativa (si pensi al vantaggio di una sola fattura all'anno relativa ad acquisti ripetuti).

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